pierosignorini
pierosignorini POESIE SCULTURE ED ALTRO
sabato 9 febbraio 2019
sabato 3 maggio 2014
L'OMBRA SFUGGENTE terza classificata "Premio Città di Melegnano 2013"
Ombra lunga sfuggente
da gelida luna riflessa
su deserti pensieri
a rilento inseguo
Scartocciar di foglie
da troppi autunni arse
a stento mi trascino
Stanchi i miei passi
Caviglie incatenate
ad un'estate spenta
che mi abbaglia ancora
e mi confonde
incessante frastuono
frinire di cicale
ronzio di calabroni
Ma ora quel bagliore è solo
riflessi, inganno di specchi
nel vuoto di spelonca
che mi porto dentro
Linea piatta le mie mete
i miei entusiasmi
Vedo solo gente affranta
popoli in miseria, schiavi
dentro nasse di apatia
e branchi di cialtroni
con promesse di alchimia
Senza uscita quella rete
ma agonia è rassegnarsi
Arranco così verso quell'ombra
per riprendere anima sentimenti
albe tramonti gorgoglio d'acque
venti di primavera che cambino
le sorti generino gli eventi
con audacia a rialzar la testa
senza timore di ricatti
minacce di cicloni o temporali.
da gelida luna riflessa
su deserti pensieri
a rilento inseguo
Scartocciar di foglie
da troppi autunni arse
a stento mi trascino
Stanchi i miei passi
Caviglie incatenate
ad un'estate spenta
che mi abbaglia ancora
e mi confonde
incessante frastuono
frinire di cicale
ronzio di calabroni
Ma ora quel bagliore è solo
riflessi, inganno di specchi
nel vuoto di spelonca
che mi porto dentro
Linea piatta le mie mete
i miei entusiasmi
Vedo solo gente affranta
popoli in miseria, schiavi
dentro nasse di apatia
e branchi di cialtroni
con promesse di alchimia
Senza uscita quella rete
ma agonia è rassegnarsi
Arranco così verso quell'ombra
per riprendere anima sentimenti
albe tramonti gorgoglio d'acque
venti di primavera che cambino
le sorti generino gli eventi
con audacia a rialzar la testa
senza timore di ricatti
minacce di cicloni o temporali.
lunedì 15 luglio 2013
IMPASSE Poesia inserita nell'antologia Premio Città di Monza 2012
Stride di vuoto il tempo
nel buio che affligge il silenzio
Prigionieri di un presente statico
senza orizzonti a fantasticar la noia
Lo sguardo fisso di pensiero assente
a ritroso percorre sentieri del passato
per ritrovare la magia fra quelle cose
che l'entusiasmo lasciò alla rinfusa
e dagli anfratti risvegliar fantasmi
Eroi derisi con la valigia di cartone
che seppero riscattare la dignità negata
La valigia è ancora là, ha un suono sordo
rimbomba adesso di vuoto di speranza
e smorza quel lampo nella mente stanca
Ma io che per rincorrere la vita gettai
dubbi e ricordi nel fuoco di un falò
e tenni dell'infanzia la cosa a me più cara
L'aquilone gigante fatto col cartellone
del film "Via col Vento" me lo rattoppo
Col filo del pensiero lo lascerò volare
e quando al vento dovrò cedere la presa
anche allora saprò tenerlo in volo
a cavalcioni.
Agile leggero sempre più su
libero oltre i confini rivedrò i compagni
nei campi di maggese rossi di papaveri
e rincorrere come un tempo i sogni
nel volo di aquiloni con gli schiamazzi
fra cori di cicale salti di cavallette
ali di farfalle, ma più in alto a sognare
e riposare in volo così come i rondoni.
venerdì 26 aprile 2013
lunedì 24 ottobre 2011
GIARDINO ROCCIOSO
VASSOIO PER BUFFET
sabato 22 ottobre 2011
Ma quanto bene ho voluto al piccolo Max che adesso non c'è più. era la mia ombra ed anche quando sembrava immerso in un sonno profondo, appena mi muovevo era già pronto per seguirmi, era anche un casinista ed un pò prepotente e Paco gli lasciava fare ciò che voleva anche mangiare nella sua ciotola, sono stato molto male quando è morto ed anche adesso ci penso.
domenica 4 settembre 2011
PAROLE SMARRITE (Poesia inserita nell'Antologia Premio Città di monza 2011
Vorrei ritrovar quelle parole
sussulti d'anima che dal profondo
sfioravano la mente
per mettere le ali al mio pensiero
E mi innalzavo con semplici frasi
fra intrecci di concetti complicati
verso puri ideali di futuro che sognavo
Non oso più ormai ho smesso di volare
sono deboli le correnti della fantasia
Troppe volte mi son schiantato al suolo
lo spirito turbato ancor ne porta le ferite
deluso da falsità scherno indifferenza
adesso anch'io mi difendo con l'ipocrisia
ma di freddo squallore vivo l'esistenza
Senza stimoli nella noia del quotidiano
apolide mi perdo nel brusio di tanta gente
Gente allo sbando che corre senza meta
priva di un futuro negato da altra gente
avida assente al bisogno e diritti altrui
sorda nel vuoto di futilità e apparenze
Gente ignorata al buio di troppa luce
senza voce nel silenzio del frastuono
confusa dalla verità delle menzogne
Vorrei ritrovar quelle parole
darebbero un senso a questa vita
Mi blocco però, non ho più emozioni
......potrei......sì. forse potrei
cercare nei file della mia memoria
ma troppe insidie nel baratro della nostalgia
e vetusti sarebbero i concetti antiche le parole
Cercar nuove parole scrutar nuovi orizzonti
rinvigorire nell'arido deserto i sentimenti
di qualche germoglio che resiste ancora
così dall'anima quella voce timorosa e flebile
di nuovo forte riecheggerà in un concerto
come grido di speranza in grande coro
martedì 18 gennaio 2011
venerdì 14 gennaio 2011
CAMALEONTISMO
CI SONO IO, che a volte
per stare in compagnia
mi esprimo in modo boccaccesco
in fondo, da là provengo
Qualche sproposito è pure divertente
e serve a scacciare la monotonia
Ma poi da solo, nei campi, con i cani
m'ingarbuglio la mente e provo
ad intrecciar parole per creare delle strofe
in poesia.
C'E' LA SIGNORA VIP
ospite fissa alla televisione
fresca di botulino ed interventi vari
che stressa l'erre moscia come un trillo
che fa tanto "chic" e spara con ostentazione
sempre gli stessi paroloni
di nessuna attinenza con la discussione
di norma futile che non porta a niente
e magari il giorno dopo appare la notizia
che ad un exclusive party, " la signora "
ha dato sfoggio in modo scandaloso
di gesti osceni, insulti e turpiloquio.
C'E' IL SIGNOR X,
a volte un abile artigiano
che sfinito dagli impegni e dal lavoro
ha la nomea di becero e villano perchè
si sfoga con qualche imprecazione
Ma di ritorno a casa cura l'orto e il giardino
con gran raffinatezza e maestria d'artista
All'ora del rientro per la cena
recide con garbo la più bella rosa
la posa accanto al cespo d'insalata,
poi, quando in modo goffo
ne fa dono alla sua sposa
lei celando l'emozione:
="Ma che t'ha preso ? "dai, mettiti a sedè
n'che sennò mi s'abbrucia la frittata !!."
AVEVO DELLE PERPLESSITA' sulla mia personalità
ma ho deciso che è solo CAMALEONTISMO
Però la "SIGNORA VIP" è certo da curare.
TARDA DECISIONE (poesia inserita nell'Antologia Il Circolo dei Poeti Milano Brianza) 2011 )
Vivevo al buio
nello squallore
dei miei pregiudizi
dietro gli scuri
del dogma
delle convinzioni
Ma da uno spiraglio
il chiarore di un raggio
m'invase, mi scaldò
Provai allora
una sensazione aliena
come la realtà a volte
che ci par di sognare
Sconosciuti
a me giungevano
idiomi suoni pensieri colori
aromi di spezie incensi
etnie di musica e ritmi.
E corsi dischiuso
ad ali spiegate
verso quel luogo di luce.
ma nel suolo ignorato,
da troppo tempo incolto
aveva radicato ormai
il seme della diffidenza.
nello squallore
dei miei pregiudizi
dietro gli scuri
del dogma
delle convinzioni
Ma da uno spiraglio
il chiarore di un raggio
m'invase, mi scaldò
Provai allora
una sensazione aliena
come la realtà a volte
che ci par di sognare
Sconosciuti
a me giungevano
idiomi suoni pensieri colori
aromi di spezie incensi
etnie di musica e ritmi.
E corsi dischiuso
ad ali spiegate
verso quel luogo di luce.
ma nel suolo ignorato,
da troppo tempo incolto
aveva radicato ormai
il seme della diffidenza.
MEDIOCRE SCELTA (poesia inserita nell'Antologia Il Club degli Autori 2010 )
Cammino in bilico
lungo algido crinale
su strabiombo
in equilibrio fragile
"Humming"
giù dal vuoto
come magnete attrae
con soluzione certa
Aggrappato al dubbio
di scivolosi appigli
proseguo......
Al bivio,
verso precarietà stabile
la direzione scelgo.
lungo algido crinale
su strabiombo
in equilibrio fragile
"Humming"
giù dal vuoto
come magnete attrae
con soluzione certa
Aggrappato al dubbio
di scivolosi appigli
proseguo......
Al bivio,
verso precarietà stabile
la direzione scelgo.
venerdì 19 novembre 2010
ROSSO DI NOVEMBRE (poesia inserita nell'Antologia Premio Città di Monza 2010 )
All'improvviso tace ogni rumore
quando di novembre un giorno cristallino
in pochi istanti smorza il suo splendore
per stendere una fascia carminio all'orizzonte
che in grigio cenere si sfuma e poi traspare
da solchi di lava che raggrinza.
Non è quiete quel silenzio nè magico stupore
ma subdola calma che logora la mente.
Minaccia che incombe come ronzio di sciami
è il vuoto che lascia una partenza
il gelo di dimore abbandonate uno stato d'allerta
di ataviche paure, morsa d'angoscia che annienta
come presagio che precede le sciagure
Da troppi anni ormai come maledizione
mi perseguita quel ROSSO DI NOVEMBRE
quando sconvolse il mondo la follia letale
con tale malvagità da superar l'inferno
che cancellò per sempre i miei sogni di bambino
Amavo far volare gli aquiloni, sognavo
il ritorno delle rondini, incantato ammiravo
abili artigiani nelle botteghe operar magia,
liberi per strada branchi di ragazzi
le grida i giochi diffondevano allegria.
Ma poi nei cieli tersi volarono altri aquiloni
scorrevano sui campi sulle case ombre giganti
minacciose e nere come temporali.
Ci dissero ::SOLO ESERCITAZIONI::
ma cessarono di colpo i giochi e gli schiamazzi.
Oramai volavano solo quelli di aquiloni
un giorno spuntarono dal colle,
un suono cupo sempre più vicino
erano tanti, tornarono più volte, non so quante
"PER::L'ESERCITAZIONE?!
Quando ebbe fine, lo capimmo dal lugubre silenzio,
uscimmo. Un odore acre dolciastro di devastazione
a piena il giorno, ma all'orizzonte rosso brace e fumo
era tramonto. Fuggimmo, la distanza attutiva la paura
ancor più in là... E son fuggito sempre a cercar qualcosa
ed anche oggi fuggo col pensiero ma a ricordare
c'è sempre quel ROSSO DI NOVEMBRE.
quando di novembre un giorno cristallino
in pochi istanti smorza il suo splendore
per stendere una fascia carminio all'orizzonte
che in grigio cenere si sfuma e poi traspare
da solchi di lava che raggrinza.
Non è quiete quel silenzio nè magico stupore
ma subdola calma che logora la mente.
Minaccia che incombe come ronzio di sciami
è il vuoto che lascia una partenza
il gelo di dimore abbandonate uno stato d'allerta
di ataviche paure, morsa d'angoscia che annienta
come presagio che precede le sciagure
Da troppi anni ormai come maledizione
mi perseguita quel ROSSO DI NOVEMBRE
quando sconvolse il mondo la follia letale
con tale malvagità da superar l'inferno
che cancellò per sempre i miei sogni di bambino
Amavo far volare gli aquiloni, sognavo
il ritorno delle rondini, incantato ammiravo
abili artigiani nelle botteghe operar magia,
liberi per strada branchi di ragazzi
le grida i giochi diffondevano allegria.
Ma poi nei cieli tersi volarono altri aquiloni
scorrevano sui campi sulle case ombre giganti
minacciose e nere come temporali.
Ci dissero ::SOLO ESERCITAZIONI::
ma cessarono di colpo i giochi e gli schiamazzi.
Oramai volavano solo quelli di aquiloni
un giorno spuntarono dal colle,
un suono cupo sempre più vicino
erano tanti, tornarono più volte, non so quante
"PER::L'ESERCITAZIONE?!
Quando ebbe fine, lo capimmo dal lugubre silenzio,
uscimmo. Un odore acre dolciastro di devastazione
a piena il giorno, ma all'orizzonte rosso brace e fumo
era tramonto. Fuggimmo, la distanza attutiva la paura
ancor più in là... E son fuggito sempre a cercar qualcosa
ed anche oggi fuggo col pensiero ma a ricordare
c'è sempre quel ROSSO DI NOVEMBRE.
CARRIOLA PER MIO NIPOTE
AUTOSTRADA ::ESODO::( Poesia inserita nell'Antologia Premio Città di Monza 2009/2010) ??
AUTOSTRADA :: Esodo::
Glaciale luccichio di rovente asfalto
frustazione di mete negate
ebrezza di fuga in testa ai motori
ai massimi G
Il piede spinge sul gas
rombo di ottani si fonde
a rimbalzi di Techno dai woofer
un respiro di oblio conquista la mente
Fuggono le macchine verso sognati lidi
gareggiano, corrono volano..........
In coda attendono, mugugnano fremono
.....Scattano sgommano sorpassano....
Frenano sbandano, si ammucchiano
come ressa di folla in corteo allo stallo
Isteria imprecazioni grida lamenti
bestemmie preghiere lampeggii sirene
panico caos claustrofobia
Nel tremolar di fumi d'orizzonte confuso
fugge lo sguardo per ritrovar la mente
Dal vuoto anonimo il pensiero risorge
si espande sale s'inebria, si offusca precipita
in abissi di solitudine echi di silenzio
Schizofrenia di riflessi d'inconscio
epilessia d'evasione di sensi
Esitazione di malinconica quiete
come torpore di sfondo lagunare
che incerto sceglie i colori
nel velato barlume di un'alba
che già specchia il tramonto.
Poesia selezionata per l' Antologia Premio Città di Monza 2010
DEPRESSIONE
Staticità di pensiero
su linea piatta di emozioni
in una bolla di solitudine
Bisogno/rifiuto di aiuto
nella disperazione
che urla in silenzio
Etichette:
Momenti bui della vita MOMENTI DI PANICO
giovedì 25 febbraio 2010
domenica 14 febbraio 2010
L'ALTALENA ( PRIMO PREMIO Concorso Lett. Lilly Brogi = INSERITA NELL'ANTOLOGIA Premio Città di Monza 2008)
L'ALTALENA
Quando feci l'altalena,
ci giocasti poco
eri già pronta per volare via
Il palazzo delle fate,
non lo potei finire
adesso ci dorme il cane
Rincorrevo il tempo
non sapevo
corresse così in fretta !!!
Ora sei tu che rincorri il tempo
il lavoro, gli impegni, la carriera
se telefoni è solo ""un salutino""
ed io mi son fermato.
Ma quanto è lungo il giorno !?!?
inutilità delle ore
nel parcheggio del tramonto.
Quel tuo alberello, adesso è un gigante
a sera quando vi rincasano gli storni
sull'ondeggiar della chioma,
vagano i miei rimpianti
ma vive nel mio pensiero
il sogno di un lieto evento
E la mia mente si esalta, corre...
Ed allora sui rami costruirò un fortino
una base spaziale od un castello
potrò donare ciò che ti è mancato
e provare momenti che mi son sfuggiti
Ma a volte di notte, nel silenzio
cigola l'altalena come una pendola
che scandisce il tempo....
sabato 13 febbraio 2010
AGONIZZA LA NATURA ( Premio divulgazione Lilly Brogi 2009, Inserita nell'Antologia Premio città di Monza 2010)
Scheletri di arbusti fra squallida gloria
di stendardi di plastica dai tristi colori
Qualche rado germoglio tenta la via
Esili steli da spenti bracieri
aiutano un fiore verso il sole
Ingordi gabbiani lungo rotte inverse
sopra monti di rifiuti festeggiano
Assidue rondini, su sponde sterili
in vana ricerca di argilla
Aironi solitari sperano ancora pazienti
da acque stagne, il guizzo di un pesce
E tu che corri e ti sballi di rumore
non vedi, non senti
Fievole voce, gemito di lontana eco
che frastuono disperte
tepore di un sorriso che si fa
sempre più mesto, più stanco, più spento.......
di stendardi di plastica dai tristi colori
Qualche rado germoglio tenta la via
Esili steli da spenti bracieri
aiutano un fiore verso il sole
Ingordi gabbiani lungo rotte inverse
sopra monti di rifiuti festeggiano
Assidue rondini, su sponde sterili
in vana ricerca di argilla
Aironi solitari sperano ancora pazienti
da acque stagne, il guizzo di un pesce
E tu che corri e ti sballi di rumore
non vedi, non senti
Fievole voce, gemito di lontana eco
che frastuono disperte
tepore di un sorriso che si fa
sempre più mesto, più stanco, più spento.......
Premio Divulgazione Lilly Brogi 2009
e di recente prescelta per l'Antologia del Premio
Città di Melegnano 2010 in attesa di responso finale della giuria
venerdì 12 febbraio 2010
IL VECCHIO CASALE ( attestato di merito Premio Umberto Montefameglio. poesia inserita nell'Antologia Club Autori)
Come velata aureola
di un pensiero sospeso
che avvolge nei sogni i ricordi riposti
un'armonia di silenzio
ha sfumato il tempo sul vecchio casale
Tappeti d'edera, cascate di more
festoni di rosa canina. adornano i ruderi
Sotto la loggia in attesa
il carro l'aratro gli arnesi, cimeli ormai,
senza gloria, in ricordo di tanto sudore
Le imposte sconnesse
i tetti cadenti le stalle mute
Vibrazioni di vuoto
all'anima che langue
nel passato ormai così distante
Ma qui c'erano suoni profumi
i sogni le attese le gioie i dolori
i pianti le nenie gli amori
i canti le grida, c'era la VITA
Nella penombra della nostalgia
veli di memoria come fruscii di luce
all'alba, attraverso sipari di fronde
risvegliano i miei sensi smarriti
con una carezza di malinconia
Mi sfiora la dolcezza
che si scioglie in pianto
di un pensiero sospeso
che avvolge nei sogni i ricordi riposti
un'armonia di silenzio
ha sfumato il tempo sul vecchio casale
Tappeti d'edera, cascate di more
festoni di rosa canina. adornano i ruderi
Sotto la loggia in attesa
il carro l'aratro gli arnesi, cimeli ormai,
senza gloria, in ricordo di tanto sudore
Le imposte sconnesse
i tetti cadenti le stalle mute
Vibrazioni di vuoto
all'anima che langue
nel passato ormai così distante
Ma qui c'erano suoni profumi
i sogni le attese le gioie i dolori
i pianti le nenie gli amori
i canti le grida, c'era la VITA
Nella penombra della nostalgia
veli di memoria come fruscii di luce
all'alba, attraverso sipari di fronde
risvegliano i miei sensi smarriti
con una carezza di malinconia
Mi sfiora la dolcezza
che si scioglie in pianto
Attestato di merito PREMIO UMBERTO MONTEFAMEGLIO 2010
inserita nell'antologia Club Autori
ALLA FIGLIA SPOSA
BARBONI (pubblicato su "FUORIBINARIO" Ottobre 2009)
Cosa ci sarà nell'anima
e la mente di un barbone ?
anche i suoi occhi nel vuoto
cercan la risposta.
anche i suoi occhi nel vuoto
cercan la risposta.
=============
E passano i treni........ne passa uno
e ne passa un altro.Lui ne va fiero
son suoi fnalmente gli amati trenini
che da bimbo sognava. ma Babbo Natale
"a lui cattivo" non portò mai.
E passa un treno.....ne parte un altro.....
e passa il tempo............lento.................
==============
Anche loro che a sera cercano un cartone
per pararsi dal freddo della notte
una volta erano schiavi
del caos dello stress delle convenzioni
senza identità, prigionieri nel vagon serraglio
ma in un momento di lucidità
si gettarono giù dal convoglio
per correre liberi nel vento
giovedì 11 febbraio 2010
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